giovedì 24 dicembre 2009

Decentramento XIII° Municipio: una proposta irreale.

Comunicato Stampa del Comitato Civico Entroterra13 - 21 dicembre 2009 


PREMESSA
La necessità del decentramento amministrativo per un municipio dovrebbe scaturire dal voler diminuire la sua spesa corrente (gestione personale, immobili, etc.) e dall’aumentare la spesa straordinaria (gestione territorio, opere pubbliche, etc.) a vantaggio di tutta la popolazione residente.

I DATI
Oggi il XIII Municipio è il municipio (rispetto agli altri 18 del Comune di Roma):

1. con il maggior numero di dipendenti (963)
2. con la maggiore spesa corrente (quasi 210 milioni annui);
3. con la terza maggiore estensione (15.064,27 ha)
4. con il diciottesimo posto per investimenti straordinari per ettaro (287,77 euro/ha)
5. con il quattordicesimo posto per investimenti straordinari per abitante (20,02 euro/ab).

In realtà, in termini di spesa corrente, il costo annuo complessivo per singolo dipendente del XIII Municipio è appena all’undicesimo posto, così come il XIII Municipio risulta all’undicesimo posto per la percentuale di presenze da parte del personale.

Analogamente, in termini di spesa straordinaria, togliendo dall’estensione del territorio circa 8.000 ettari, somma della Tenuta di Castelporziano, della Pineta di Castel Fusano e di parte della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano (e parte della fascia costiera), gli investimenti straordinari per ettaro quasi raddoppiano portando il XIII Municipio al tredicesimo posto (558,33 euro/ha) invece che al diciottesimo. Senza contare che su più di 2/3 del territorio insistono strade o interne all’area verde sopra descritta o ancora non acquisite a patrimonio comunale (p.es., le strade del quartiere Infernetto, che ha un’estensione di circa 1.000 ettari) che non ricevono neppure un euro da questi investimenti straordinari.

CONSEGUENZE DI UN EVENTUALE DECENTRAMENTO
Decentrare in queste condizioni il XIII Municipio significherebbe:

- assumere più personale per svolgere i nuovi incarichi amministrativi, quando invece il rapporto dipendenti/abitanti è già in perfetto equilibrio con la media comunale; al contrario, tale scelta, finirebbe per aumentare ancor di più la spesa corrente del municipio;
- fingere di destinare più risorse al territorio, quando invece sarebbero destinate solo ad 1/3 del XIII Municipio, senza dunque alcuna miglioria dei servizi per tutta la popolazione residente.

I due punti appena esposti, contrastano con i requisiti di base (diminuire la spesa corrente, aumentare la spesa straordinaria su tutto il territorio). Pertanto fino a quando il rapporto qualità/quantità (anche in termini salariali) dei 963 dipendenti non avrà raggiunto la soglia media degli altri municipi e fino a quando non sarà terminato il processo di acquisizione a patrimonio delle infrastrutture presenti sul territorio (soprattutto nelle zone O e nei toponimi), il decentramento del XIII Municipio non può ritenersi giustificato.

Solo per fare un esempio, ad Ottobre 2009 (sulla base di 22 giorni lavorativi) il XIII Municipio ha accumulato ben 4.105 giorni di assenza, quasi quanto quelli lavorativi del Dipartimento V – Politiche Sociali e della Salute.

CONCLUSIONI
Il sospetto è che l’operazione di decentramento serva solo a garantire la disponibilità economica per realizzare le infrastrutture necessarie per le opere previste nella sola Ostia e incluse nel progetto del Secondo Polo Turistico (waterfront, ampliamento del porto turistico, acquisizione del demanio idrico e in parte marittimo, realizzazione di strutture alberghiere), nonché a conferire le competenze necessarie al XIII Municipio per deliberare su queste opere, strettamente in mano alla categoria dei balneari.

Mappa del XIII° Municipio



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